Matrice SWOT analisi per PMI
SWOT acronimo: cosa significa?
L’acronimo SWOT è uno strumento davvero strategico per le PMI, in quanto permette di realizzare un’analisi completa della concorrenza e dell’azienda, in modo strategico, per programmare le strategie di medio-lungo periodo. SWOT è acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats, ovvero punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce. Tutti questi aspetti fanno parte di una matrice davvero importante, che permette di avere un quadro completo della posizione di un’azienda all’interno di un segmento del mercato rispetto ai concorrenti e, anche analizzando il mercato nella propria totalità, individuando quindi le aree di vantaggio competitivo e le potenziali sfide che devono essere affrontate dalla PMI.
1. Cos’è la SWOT analisi per PMI?
1.1 Definizione e origini della SWOT analisi per PMI
L’analisi SWOT è stata sviluppata negli anni sessanta presso la Stanford Research Institute ed è diventata una delle metodologie di analisi più diffuse e popolari al mondo, grazie alla sua bontà di utilizzo e alla facilità di realizzazione. Evidenziare e valutare i vari punti di forza e di debolezza, così come le opportunità e le minacce, permette agli imprenditori di valutare la propria situazione e quella dei competitor.
1.2 Scopo della matrice SWOT
L’obiettivo principale dell’analisi SWOT per le PMI è quello di aiutare le organizzazioni a sviluppare una piena consapevolezza di tutti quei fattori che sono determinanti all’interno di una strategia di marketing. Essa, infatti, permette di identificare chiaramente quali sono i punti di forza che possono essere sfruttati internamente dall’azienda per generare un vantaggio competitivo rispetto ai competitor. Si tratta di una presa di coscienza da parte dell’azienda relativamente alla propria posizione di vantaggio in un determinato segmento, che può derivare da conoscenze intrinseche all’interno dell’azienda o da best practice sviluppate nel corso degli anni. I fattori differenzianti sono davvero infiniti, non c’è una lista unica ed esaustiva per tutti questi aspetti.
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L’analisi SWOT, inoltre, permette di riconoscere tutti i punti di debolezza che una PMI ha accumulato nel tempo e che devono essere perfezionati e ottimizzati, andando quindi a ridurre il gap con i concorrenti, al fine di posizionarsi a un livello superiore rispetto ai competitor stessi, migliorando il posizionamento e la percezione da parte dei clienti. Alla fine, sono i clienti quelli che decidono chi sopravvive all’interno del mercato, e questo deriva anche dal posizionamento e dalla percezione che il cliente ha dell’azienda, indipendentemente dalle qualità tecniche di un determinato prodotto o servizio. Molto spesso, infatti, la percezione del cliente relativamente ad aspetti intangibili è paradossalmente più importante degli aspetti tecnici e specifici del prodotto in quanto tale. Esistono prodotti o servizi tecnicamente validi, ma che non vengono percepiti come tali, poiché il posizionamento dell’azienda e della PMI non è realizzato a regola d’arte.
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L’analisi SWOT, inoltre, permette di analizzare e individuare le aree che possono essere perseguite all’interno del segmento del mercato o del mercato in generale, offrendo opportunità che permettono all’azienda di espandersi e migliorare il proprio posizionamento, oltre che la propria area di attività in termini economici. Non da meno, l’analisi SWOT esamina anche tutte le minacce che possono essere individuate all’interno del mercato, come i competitor più o meno agguerriti o anche le minacce legate ad aspetti legislativi e normativi.
Ogni singolo mercato, infatti, è caratterizzato da tutta una serie di parametri che ne definiscono l’ampiezza, l’espansione e la velocità di crescita. L’azienda può trovarsi in un segmento di mercato a elevata competitività o a bassa crescita, e questo rappresenta comunque una criticità o una problematicità che deve essere considerata e inserita nella sua analisi, proprio perché l’azienda deve essere consapevole di queste problematiche per sviluppare piani B, ovvero soluzioni di ottimizzazione della propria posizione e individuazione di nuovi segmenti di mercato maggiormente profittevoli.
2. Gli elementi della SWOT analisi per PMI
2.1 Matrice SWOT: Strengths (Punti di Forza)
I punti di forza all’interno dell’analisi SWOT per le PMI permettono di individuare, come abbiamo detto, i vantaggi rispetto ai concorrenti e possono includere risorse uniche o proprietarie, come ad esempio i brevetti che un’azienda ha accumulato nel corso degli anni, oppure un know-how specifico relativo a un segmento di mercato molto ben definito che altri competitor non possiedono. Le competenze distintive, infatti, essendo aspetti intangibili e difficilmente trasferibili nell’immediato, permettono all’azienda di avere un vantaggio competitivo rispetto a terzi soggetti che potrebbero entrare nel mercato ipotizzando di avere competenze, ma non possedendole. Questo crea un gap importante in termini di posizionamento e di percezione anche da parte del cliente.
Se l’azienda, inoltre, ha realizzato nel tempo processi produttivi efficienti, minimizzando ad esempio gli scarti produttivi e organizzando prodotti o servizi ottimizzati grazie ai feedback ricevuti dai clienti, ecco che si ha un vantaggio competitivo rispetto ai competitor, proprio perché il prodotto è già ottimizzato grazie a un processo di ascolto attivo del cliente. Se siamo in un ambito produttivo, quindi manifatturiero o comunque legato ad aspetti tangibili, l’azienda potrebbe avere tecnologie innovative che permettono di realizzare prodotti di elevata qualità, dando un vantaggio rispetto ai competitor, i quali potrebbero trovarsi in difficoltà nella realizzazione di prodotti simili di uguale fattura e quindi posizionarsi sul mercato con una qualità nettamente inferiore. Questo aspetto deve essere chiaramente sfruttato dall’azienda, ma necessita anche di investimenti importanti in termini di ricerca e sviluppo e di acquisto di macchinari, eventualmente di elevato costo.
Analizzando il comparto dei clienti, ovvero le persone che hanno già acquistato un prodotto o servizio dall’azienda, possiamo parlare di punti di forza nell’eventualità che i clienti stessi siano notevolmente fidelizzati, ovvero si siano trovati talmente bene con l’azienda che hanno deciso di riacquistare i suoi prodotti o servizi, oppure di diventare testimonial verso terzi, creando quindi un legame molto forte con essa e compattando ulteriormente la fanbase aziendale. Questo aspetto è strategico, in quanto il costo di acquisizione di un nuovo cliente è spesso superiore rispetto al costo di mantenimento di un cliente già acquisito, che può acquistare un prodotto migliorato o un prodotto similare, creando quindi un up-selling interno all’azienda.
L’ultimo, ma non meno importante, vantaggio che un’azienda può avere è l’individuazione di un team di management affiatato, con elevate competenze rispetto al mercato e ai concorrenti. Ricordiamoci sempre che un’azienda è fatta di persone, e quindi di esperti che devono porsi in una situazione di vantaggio competitivo tramite le proprie idee. Le conoscenze sono pressoché a disposizione di tutti, ma la vera differenza all’interno dell’azienda risiede nella capacità del management di sfruttare al meglio i testi universitari o accademici, che danno le linee guida per una corretta gestione aziendale, ma che poi devono essere attualizzati e resi concreti sul campo da persone competenti e con intuito, anche nell’individuare nicchie di mercato profittevoli per un’azienda, in un ambito profittevole nel medio-lungo periodo.
2.2 Matrice SWOT: Weaknesses (Punti di Debolezza)
Quando parliamo di punti di debolezza, analizziamo tutte quelle mancanze o problematicità interne all’azienda che la portano in una situazione di svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. Possiamo parlare chiaramente delle mancanze specifiche di competenze, che rappresentano il rovescio della medaglia rispetto all’ultimo aspetto analizzato relativamente ai vantaggi. Se un’azienda non possiede competenze specifiche per la realizzazione di un determinato prodotto o servizio, chiaramente si trova in una situazione di svantaggio rispetto ai competitor, i quali potrebbero avere un know-how interno molto più forte, che permette di creare un prodotto o servizio di maggior qualità, meglio percepito dal mercato e quindi anche con un pricing superiore.
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Di conseguenza, potrebbe emergere anche un problema relativamente alla qualità del prodotto, che potrebbe soffrire di incompetenze o di problematiche interne all’azienda, concretizzandosi in un prodotto di scarsa qualità, che alla lunga condanna l’azienda a un declino, non solo nella fase di lancio del prodotto, ma anche nel medio-lungo termine, compromettendo l’intero ciclo di vita del prodotto. Per superare questo, l’azienda potrebbe investire denaro, ma nell’eventualità che vi siano risorse limitate, un altro aspetto di debolezza, l’azienda si troverebbe con le spalle al muro, con una problematica in termini di individuazione delle risorse e di allocazione efficiente delle stesse.
Se l’azienda non dispone di risorse economiche sufficienti per competere all’interno di un segmento di mercato con altri competitor, deve porsi la domanda se è conveniente e profittevole raccogliere le briciole all’interno di quel segmento di mercato, oppure se è meglio spostarsi in un altro segmento di mercato, al fine di individuare nicchie più profittevoli, in linea con le competenze interne all’azienda. Inoltre, potrebbe essere presente una situazione di inefficienza nei processi produttivi, che ancora una volta deriva dalle basse competenze presenti all’interno dell’azienda. Un corollario di tale aspetto è l’elevato tasso di rotazione del personale, che si trova in una situazione di frustrazione o con prospettive di sopravvivenza aziendale basse, spingendo il personale a cercare altrove un nuovo posto di lavoro.
Ulteriore problematica interna all’azienda potrebbe essere un basso appeal del brand da parte dei clienti, dovuto ancora una volta a problematiche di qualità del prodotto. Nell’eventualità che un prodotto o servizio sia geolocalizzato in un determinato distretto territoriale, ciò potrebbe creare difficoltà all’azienda, poiché non le permetterebbe di espandersi geograficamente, limitando il suo potenziale di mercato. Dipende dal business della PMI se è necessaria una geolocalizzazione fissa o se può permettersi di espandersi sul mercato per ottenere una redditività maggiore nel medio-lungo periodo.
2.3 Matrice SWOT: Opportunities (Opportunità)
Le opportunità all’interno dell’analisi SWOT per le PMI sono tutti quei fattori esterni che l’azienda potrebbe sfruttare a proprio vantaggio. Stiamo parlando, ad esempio, di nuovi mercati emergenti, che possono presentarsi con l’introduzione di nuove tecnologie, le quali devono essere chiaramente recepite dall’azienda e conosciute nei minimi dettagli, al fine di individuare i segmenti di mercato all’interno di questi nuovi mercati emergenti, che permettono una redditività complessiva di buon livello. Gli avanzamenti tecnologici, infatti, sono all’ordine del giorno e potrebbero portare alla creazione di nuovi mercati emergenti, offrendo una nuova redditività all’azienda, sfruttando mercati similari a quelli in cui l’azienda è già posizionata con i medesimi prodotti, ad esempio.
I consumatori stessi, però, potrebbero modificare le proprie intenzioni di acquisto e orientarsi verso l’azienda, in quanto potrebbero percepire un miglior posizionamento dell’azienda relativamente a un determinato prodotto o servizio, oppure grazie a una nuova linea comunicativa all’interno del marketing operativo, che ha permesso all’azienda di entrare in maggior contatto e maggiore empatia con gli utenti finali. Ciò potrebbe essere facilitato, ad esempio, da modifiche normative che possono interessare un determinato mercato, oltre a tendenze economiche generali positive, che potrebbero però beneficiare tutti i concorrenti.
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È interessante anche analizzare nuovi canali distributivi, che potrebbero affermarsi con l’ottimizzazione dei processi produttivi e la scelta del management di posizionarsi non solo nei tradizionali canali distributivi, come potrebbe essere un canale distributivo diretto, ma anche tramite la vendita da parte di altri soggetti, che potrebbero vendere i prodotti e servizi della PMI. Nell’eventualità che i canali distributivi inizialmente fossero definiti esclusivi, si potrebbe espandere tale aspetto passando prima a un canale distributivo selettivo e poi anche intensivo, ma questo va a modificare anche la struttura dell’azienda in termini di produttività e capacità produttiva.
Non dimentichiamo, inoltre, che come l’azienda potrebbe avere problematiche, anche i concorrenti potrebbero affrontarne, e ciò crea un’opportunità per l’azienda, che potrebbe trovarsi in una situazione di vantaggio competitivo sfruttando le difficoltà dei concorrenti o eventualmente approfittando delle quote di mercato lasciate libere dai competitor. Un ultimo aspetto che vogliamo analizzare riguarda i cambiamenti demografici, che possono essere prodotti da vari fattori, i quali potrebbero creare delle opportunità concrete all’interno di un determinato segmento di mercato. Queste opportunità potrebbero essere sfruttate dalla PMI anche attraverso partnership o alleanze strategiche, che possono nascere con l’evoluzione demografica della popolazione.
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2.4 Matrice SWOT: Threats (Minacce)
L’ultimo grande quadro d’analisi riguarda le minacce, ovvero tutti quei fattori esterni che potrebbero causare problemi all’interno di un’azienda. Le minacce potrebbero includere nuovi concorrenti che entrano nel mercato, in particolare all’interno di quel determinato segmento di mercato dove l’azienda ha un vantaggio competitivo e fino ad allora non vi erano problematiche di alcun tipo. D’altra parte, i consumatori potrebbero cambiare per molteplici motivi, e quindi anche le loro preferenze potrebbero improvvisamente diventare sfavorevoli all’azienda e ai suoi prodotti, che potrebbero non essere più i preferiti dalle buyer personas, sostituiti da nuovi prodotti creati, ad esempio, da nuove innovazioni dei competitor.
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Parlando del ciclo di vita dei prodotti, ricordiamo che un’azienda deve avere un portfolio prodotti bilanciato, con una buona combinazione di prodotti in fase di lancio, quindi innovativi, e prodotti in fase di maturità e declino, cercando di evitare di ritrovarsi con prodotti tecnologicamente obsoleti, che potrebbero portare all’introduzione di nuove tecnologie e nuovi prodotti innovativi da parte dei competitor in quel determinato mercato. Ciò potrebbe inevitabilmente portare a una perdita di quote di mercato e a minacce concrete alla sostenibilità economica nel medio-lungo periodo.
I concorrenti, quindi, potrebbero realizzare azioni aggressive nei confronti della nostra azienda per cercare di erodere le quote di mercato. Questo è chiaramente normale e ordinario all’interno del mercato e del contesto geo-economico. L’aspetto più complicato da gestire sono tutte le modifiche geopolitiche che potrebbero interessare il nostro segmento di mercato, così come normative stringenti che vanno a regolamentare quel determinato mercato e quel determinato segmento, e che potrebbero portare ad alterazioni in termini di produttività per l’azienda.
Oltre a questioni ancora più grandi da gestire, come recessioni economiche e l’aumento dei costi delle materie prime, che pongono problematiche relative alla marginalità, l’azienda deve anche considerare eventuali cambiamenti tecnologici, che sono difficili da seguire. Un determinato mercato o segmento di mercato ad elevata competitività può mettere l’azienda in una situazione critica ogni qualvolta il mercato necessiti di una competitività produttiva elevata. In parole semplici, se un determinato mercato crea un benchmark qualitativo molto elevato, prodotto da prodotti di alta fattura e qualità, è chiaro che è necessario avere tecnologie sempre aggiornate all’interno dell’azienda, con costi non certo trascurabili.
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3. Applicazione della SWOT analisi per PMI nell’analisi della concorrenza
3.1 Raccolta dei dati
Il primo passo da compiere per realizzare la SWOT analisi per PMI è la raccolta di dati affidabili. Questo può includere, chiaramente, ricerche di mercato ma anche analisi finanziarie dei concorrenti, reperibili online nei report pubblicati. I rapporti del settore permettono di avere un’analisi chiara e incontrovertibile di un determinato segmento di mercato, realizzati spesso e volentieri da enti autorevoli. Giornali e notizie, come i comunicati stampa, possono fornire un’analisi ancora più ampia e realizzata da terze parti, relativamente a un determinato segmento di mercato e ai competitor. Non dimentichiamo neanche i feedback da parte dei clienti, che possono essere ricchi di informazioni sui dati e sulle percezioni che questi ultimi hanno nei confronti delle altre aziende concorrenti. L’analisi attiva e proattiva dei competitor da parte dell’azienda, tramite l’uso di strumenti di analisi dei social network e del web, permette di ottenere una visione completa di tutto il reparto digitale dei concorrenti e dell’aspetto comunicativo.
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Non dimentichiamo che, nei limiti della legalità e quindi anche dell’etica, è possibile effettuare interviste con ex dipendenti dei concorrenti, che possono rivelare informazioni, sempre in un ambito di legalità, che potrebbero non essere riconosciute da terze parti, come la stampa o i clienti. È importante, in questo caso, ottenere delle restrizioni quanto più qualitativamente alte in qualunque ambito di analisi vogliamo porci. L’analisi dei dati, infatti, non può essere realizzata in modo rapido e con una bassa resa qualitativa, proprio perché si tratta del primo step che permette all’azienda di ottenere tutte le informazioni necessarie per l’elaborazione successiva.
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3.2 Analisi comparativa
Il secondo step è l’analisi comparativa, ovvero il confronto dei punti di forza e di debolezza con quelli dei principali competitor, cercando di valutare come eventuali opportunità e minacce possano entrare nel mercato e modificare non solo la nostra azienda ma anche quella dei concorrenti. È necessario, quindi, individuare quali siano le aree in cui si ha un vantaggio competitivo, dove si è maggiormente forti rispetto ai competitor, oppure dove vi siano problematicità in termini di appeal verso i clienti, relativamente a un determinato prodotto o servizio. Analizzare i competitor implica anche cercare di capire come questi ultimi riescano a posizionarsi meglio all’interno del mercato rispetto a un determinato prodotto o servizio, e quali siano le leve che utilizzano per migliorare la conversione dei propri clienti.
3.3 Identificazione delle implicazioni strategiche
L’analisi SWOT della concorrenza non può essere fine a se stessa, ma deve portare inevitabilmente alla definizione di una chiara e precisa strategia di marketing, sia a livello strategico che operativo. Questo implica l’identificazione dei propri punti di forza, al fine di capitalizzare le opportunità presenti sul mercato, e lo sviluppo di piani per mitigare i propri punti di debolezza, soprattutto dove i competitor sono più forti in determinate aree del segmento di mercato. Relativamente alle minacce potenziali, è necessario sviluppare strategie per affrontarle al meglio, considerando chiaramente anche il posizionamento dei competitor rispetto a tali minacce.
Ricordiamo sempre che l’azienda deve continuamente analizzare come proporsi in una situazione di vantaggio e quali siano le aree in cui riesce a differenziarsi, ovvero quale sia la migliore value proposition all’interno di un determinato segmento di mercato. La SWOT analisi per PMI, come qualsiasi altra analisi in una PMI, non può essere realizzata una tantum, ma deve essere effettuata in modo ordinario, per individuare la situazione attuale e migliorare costantemente le proprie opportunità, senza dimenticare le problematiche di vario tipo all’interno del mercato.
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4. Vantaggi dell’utilizzo della SWOT analisi per PMI nell’analisi della concorrenza
4.1 SWOT analysis esempi: comprensione olistica del mercato
La SWOT analisi per PMI riesce a fornire un’analisi a 360 gradi del panorama competitivo, permettendo all’azienda di comprendere meglio la sua posizione all’interno del mercato e identificare alcune dinamiche competitive chiave, oltre a conoscere eventuali tendenze emergenti all’interno di un determinato segmento di mercato che potrebbero influenzare il cliente nella fase di acquisto. La SWOT analisi per PMI, come detto, riesce a fornire una visione più chiara delle proprie forze e debolezze all’azienda, ma anche di tutti quegli aspetti che plasmano e caratterizzano il mercato.
4.2 SWOT analysis esempi: identificazione di opportunità di differenziazione
Ricordiamo sempre che, nel momento in cui una PMI identifica i propri punti di debolezza e quelli dei competitor, riesce a scoprire nicchie di mercato interessanti che non sono ancora servite, ma che potrebbero avere un’elevata marginalità. In questo modo, si possono sviluppare proposte di valore distintive, ovvero value proposition uniche, che possono essere chiaramente molto distanti dalla concorrenza, permettendo all’azienda di posizionarsi in una situazione di vantaggio agli occhi e nella mente delle persone.
4.3 SWOT analysis esempi: miglioramento della pianificazione strategica
In un ambito strategico, e all’interno di un più ampio contesto di marketing strategico, l’analisi SWOT permette di allineare le strategie delle PMI con la realtà del mercato, dando un chiaro segnale incontrovertibile di come stia andando il mercato e di come l’azienda si prepari a eventuali cambiamenti e minacce. Si parla, inoltre, della capacità dell’azienda di anticipare e prepararsi alle mosse dei concorrenti, oltre che di allocare le risorse in modo più efficiente, sia in termini di risorse umane che monetarie.
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4.4 SWOT analysis esempi: miglioramento del processo decisionale
Internamente, l’azienda può migliorare grazie a una SWOT analisi per PMI, poiché questa può aiutare a ottimizzare il processo produttivo e gestionale interno. La comunicazione verso l’esterno deriva da una maggiore consapevolezza dell’azienda riguardo a un determinato segmento di mercato, il che deriva anche da una consapevolezza più approfondita dei dati ottenuti dal mercato e dai competitor.
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5. Limitazioni e sfide nell’utilizzo dell’analisi SWOT per l’analisi della concorrenza
5.1 Soggettività nell’analisi
Tra le principali problematiche nella gestione di una SWOT analisi per PMI c’è chiaramente la soggettività dell’analisi, ovvero una sopravvalutazione dei propri punti di forza e una sottovalutazione dei punti di forza dei concorrenti. Non meno importante è un mancato riconoscimento di criticità esterne, ovvero delle minacce, e una percezione distorta delle opportunità, che alterano la bontà e la correttezza della SWOT analisi per PMI. Eventuali bias cognitivi portano il management a una definizione distorta delle strategie da attuare, con la conseguenza diretta di un piano strategico erroneamente declinato. Per questo motivo, è necessario utilizzare dati oggettivi il più frequentemente possibile, coinvolgendo diverse prospettive durante il processo di analisi e cercando di considerare anche punti di vista differenti, inclusi quelli dei componenti del team. La validazione delle considerazioni e delle opinioni è un aspetto fondamentale che non può essere posto in secondo piano e deve essere enfatizzato e realizzato da tutto il management.
5.2 Natura statica dell’analisi
Come detto in precedenza, una criticità nella fase attuativa della SWOT analisi per PMI è la sua natura statica, ovvero la realizzazione una tantum. È impossibile, infatti, declinare un’analisi SWOT e non riprodurla costantemente all’interno dell’azienda, ipotizzando di avere comunque risultati validi e aggiornati. È necessario invece aggiornare regolarmente l’analisi, integrandola con nuovi strumenti di precisione del mercato, forniti ad esempio dall’intelligenza artificiale, o implementandola con processi di monitoraggio continui.
5.3 Semplificazione eccessiva
Il management non deve, inoltre, cercare di semplificare eccessivamente il contesto del mercato, eliminando eventuali sfumature che possono porsi come minacce o criticità, ma anche punti di debolezza. È necessario evidenziare eventuali dipendenze tra diversi fattori che emergono durante l’analisi. Bisogna infatti utilizzare versioni molto dettagliate della SWOT analisi per PMI e integrarla con altri strumenti di analisi, come le cinque forze di Porter o l’analisi PESTEL. La SWOT analisi per PMI è una metodologia che deve essere integrata con altre strutture più dettagliate, richiedendo altrettanto impegno e lavoro in tal senso.
6. Best practice per l’utilizzo efficace dell’analisi SWOT nell’analisi della concorrenza
6.1 Esempio analisi SWOT: mantenere l’obiettività
I principali consigli riguardano il mantenimento dell’obiettività, ovvero l’utilizzo di dati quantitativi di elevata qualità e non influenzati da analisi parziali. È quindi importante prestare attenzione al coinvolgimento di diverse prospettive all’interno dell’organizzazione, per ottenere una visione più ampia e generale dell’azienda, incorporando inoltre anche il feedback da parte dei clienti o di esperti del settore. Un approccio critico è molto ben accettato in questo contesto, poiché permette di sviluppare una chiave di analisi sempre più interessante durante l’intera declinazione della SWOT analisi per PMI.
6.2 Esempio analisi SWOT: focalizzarsi sui fattori più rilevanti
Il management deve inoltre focalizzarsi sui fattori rilevanti, ovvero creare delle priorità all’interno di ogni categoria, come punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce. È importante evitare di sovraccaricare l’analisi con dettagli non essenziali che, pur aggiungendo sfumature, potrebbero appesantire eccessivamente l’intero contesto dell’analisi generale.
6.3 Esempio analisi SWOT: tradurre l’analisi in azioni concrete
Ovviamente, tutta la SWOT analisi per PMI non deve essere un esercizio teorico, ma deve essere concretizzata attraverso la realizzazione di piani d’azione ben specifici, che permettano all’azienda di posizionarsi in una situazione di vantaggio competitivo, con una value proposition ampia e dettagliata. È inoltre necessario stabilire degli indicatori KPI, che consentano di monitorare il progresso e l’efficacia delle azioni intraprese a seguito dell’analisi.
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Conclusione
In conclusione, la SWOT analisi per PMI è uno strumento davvero eccellente, che permette di avere una visione completa dei punti di forza e di debolezza, così come delle opportunità e delle minacce che l’azienda può incontrare all’interno di un determinato segmento di mercato. Come abbiamo detto più volte, non si tratta di un esercizio teorico, ma deve essere attualizzato all’interno di un più ampio contesto di marketing strategico e concretamente messo in pratica con il marketing operativo. È una forma di analisi molto semplice, ma che permette a chiunque all’interno dell’azienda di avere una chiara visione dell’attuale situazione e delle prospettive future all’interno di quel determinato mercato.
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Non dimentichiamo inoltre che la SWOT analisi per PMI può essere integrata con altre forme di analisi più complesse, che possono anche considerare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Gli ultimi progressi tecnologici, soprattutto nell’ambito dell’intelligenza artificiale, permettono all’azienda di ottenere un aiuto importante in termini predittivi e nell’analisi di grandi quantità di dati all’interno del contesto di mercato. In considerazione di questi aspetti e di tutto quanto scritto in questo articolo, la SWOT analisi per PMI è decisamente uno degli strumenti più interessanti e completi che il management possa utilizzare, con costi attuativi tutto sommato contenuti, ma ad elevata potenzialità.
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