Mantenere un vantaggio competitivo all’interno del mondo delle PMI è essenziale al fine di poter prosperare nel medio-lungo periodo. Una delle strategie più efficaci, che deve essere applicata e portata avanti quotidianamente, è il competitor benchmark. Si tratta di un processo che permette alle PMI di confrontare le proprie prestazioni con quelle dei competitor, al fine di identificare opportunità di miglioramento e prendere decisioni informate. All’interno di questo articolo, parleremo brevemente di come poter utilizzare il competitor benchmarking nelle PMI per poter crescere.

  • Cos’è il Competitor Benchmarking?
  • Come eseguire un Competitor Benchmarking
  • Strumenti utili per il Competitor Benchmarking
  • Strategie per applicare i risultati del Benchmarking
  • Conclusione

Cos’è il Competitor Benchmarking?

Il competitor benchmarking è l’analisi sistematica e quotidiana delle strategie, delle pratiche e delle prestazioni dei competitor di una PMI. Questo processo permette alle aziende di comprendere appieno dove esse si posizionano all’interno del mercato e di identificare le aree in cui possono migliorare in un ipotetico arco temporale T. Il competitor benchmark per le PMI è importante al fine di scoprire e imparare le migliori pratiche e tattiche del settore, adottandole e personalizzandole per la propria azienda.

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È altresì importante, come abbiamo detto, per comprendere il mercato analizzando i competitor, i trend e le tendenze di quel determinato segmento. Non dimentichiamo neanche le preferenze dei consumatori e le dinamiche competitive, come le strategie di prezzo. Il competitor benchmarking è inoltre molto importante al fine di confrontare le prestazioni della propria PMI con quelle dei concorrenti, identificando, anche grazie a un’analisi SWOT, le diverse aree in oggetto.

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Come eseguire un Competitor Benchmarking

Il primo step per eseguire un competitor benchmark è chiaramente identificare i competitor all’interno del proprio mercato e, in particolare, all’interno del proprio segmento di mercato. I competitor possono essere diretti se vendono prodotti o servizi simili, ma anche indiretti se soddisfano bisogni simili con soluzioni diverse.

È necessario raccogliere tutte le informazioni sui competitor, compresi i prodotti, i prezzi, le strategie di marketing, il servizio clienti e le performance finanziarie. Per fare questo, è necessario utilizzare siti web, rapporti annuali e social media, oltre che i feedback dei clienti. Il terzo step consiste nell’analisi delle strategie dei competitor, identificando punti di forza e debolezza e considerando anche elementi come il brand positioning e le campagne pubblicitarie, al fine di comprendere appieno il proprio competitor.

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Dopo aver fatto tutto ciò, è necessario confrontare le prestazioni con quelle dei competitor utilizzando metriche chiave e indicatori di performance, come la quota di mercato, la crescita delle vendite e la soddisfazione del cliente.

In ultima battuta, è necessario identificare eventuali opportunità che possono permettere di migliorare o differenziarsi dai competitor, come ad esempio innovazioni sul prodotto, servizio clienti o un’efficienza produttiva.

Strumenti utili per il Competitor Benchmark

Esistono diversi strumenti che permettono di analizzare i competitor, a partire dai software come SemRush o SeoZoom, ma anche altri strumenti come Hootsuite o Sprout Social per monitorare e analizzare la presenza sui social. È possibile inoltre, rimanendo all’interno dell’ambito della legalità, raccogliere feedback dai clienti al fine di capire come percepiscono il brand rispetto ai competitor.

Strategie per applicare i risultati del Benchmarking

Una volta ottenuti i risultati, è necessario comprendere se possiamo innovare e differenziarci nei propri prodotti e servizi all’interno del nostro segmento di mercato, al fine di creare una nuova value proposition. In questo modo, i nostri competitor non potranno eguagliare la nostra value proposition e il vantaggio competitivo, agli occhi dei clienti, sarà chiaro e di lungo periodo.

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Ottenuti inoltre i risultati del benchmarking, è possibile migliorare i processi interni individuando e sviluppando delle best practice ben chiare e condivise con tutti, oltre che sviluppare le competenze del personale. Investire nella formazione, al fine di migliorare le prestazioni, permette di migliorare anche la soddisfazione del cliente. In questo modo, si rafforzerà anche la relazione con quest’ultimo, grazie a un servizio migliore con risposte pronte ai feedback dati.

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Conclusione

Il competitor benchmark è uno strumento molto potente per le PMI che desiderano migliorare le proprie prestazioni, ottenendo quindi un vantaggio competitivo di medio e lungo periodo. Grazie all’analisi approfondita dei competitor, le PMI possono identificare eventuali opportunità di crescita e implementare modifiche strategiche all’interno del proprio segmento, costruendo una brand position forte e ben identificativa.

È necessario però iniziare subito ad integrare il competitor benchmarking all’interno della propria strategia di marketing strategico. Investendo nella raccolta di dati e coinvolgendo il team, si otterranno quindi delle informazioni preziose al fine di affrontare al meglio il futuro del mercato per la PMI.